Spirito di Milano
Lo Spirit de Milan, nel mese di maggio ha dato spazio, a poca distanza, a due personaggi cult nella storia delle danze jazz: Bruno Dossena che è l’icona del rock and roll italiano, attraverso le parole di Michele Longo, e Frankie Manning che è il simbolo del lindy hop internazionale, attraverso la testimonianza di Norma Miller (proprio lei la ragazza col cappello da cuoco in Hellzapoppin, 1941).
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Per chi ancora non lo sapesse, lo Spirit de Milan è un locale che è stato aperto due anni fa nella suggestiva location (prima) abbandonata delle Cristallerie Livellara, in Bovisa.
"Senza formalismi, solo con la voglia e il piacere di stare insieme, condividere e divertirsi. Un luogo dove incontrare personaggi della vecchia Milano, imparare il dialetto, ma anche qualche passo di swing, cantare e suonare."
Nell’occasione sono stati presentati due libri, scritti appunto dai due testimoni, ed io sono stata molto contenta di poter partecipare ad entrambe le presentazioni, puntuale alle 19,30, prendendo la 90/91 e facendomi un bel pezzetto di strada nel quartiere Bovisa, che è sempre lì, tutt’intorno alle Cristallerie Livellara.
Michele Longo (di lui ho impressa un'immagine in continua corsa) ha presentato il suo libro "Milano Rock and Love Story" dedicato a Bruno Dossena. Bruno Dossena è considerato l'icona del boogie italiano in generale e milanese in particolare e Michele, per celebrarlo, ha invitato sul palco alcuni ballerini di quegli anni, ballerini non performers, che erano presenti quando Celentano ha portato l’America nelle televisioni di tutti gli italiani.
Adriano Celentano: «Il rock per me è stato come uno squarcio abbagliante nella nebbia della noia. La libertà.»
Purtroppo c’era un audio pessimo e probabilmente nessuno ha capito molto, ma si stava parlando dei mitici anni cinquanta, della “Milano di una volta”, quella che va tanto di moda adesso.
Norma Miller ha 97 anni e mezzo (e "mezzo anno a quella età conta", come ha sottolineato il molto gradevole accompagnatore/traduttore di cui non so il nome ma che aveva una camicia con i volant in stile Edwardiano, tipo mio zio Nino al mio matrimonio). Norma Miller che, si dice, essere l'ultimo protagonosta vivente dell’epoca di "A day at the Race" (1937), ha presentato il suo libro “Swing Baby swing! Quando Harlem dettava legge a suon di swing” nella versione italiana, che parla della storia del lindy hop dalle origini ai tempi moderni.
<<Avete visto “A day at the race? Tu l’hai visto? No??? non l’hai visto? No??! >>
<<Avete visto “A day at the race? Tu l’hai visto? No??? non l’hai visto? No??! >>
[Norma Miller]
Alcune sequenze del film montate da me
Norma Miller a novantasette anni si è presentata con la sua parrucca nera (per cantare ne sfoggia una dorata), le dita lunghe, occhialoni scuri e una carica così incredibile da trasportarmi(ci) in una atmosfera a metà tra Hollywood e Disney. Sul palco un’altra ballerina dell’Apollo, una cosa incredibile, Leona Laviscount (ho collegato alla sua pagina che fino a ieri aveva solo 43 mi piace! ma una grande artista che da New York si è stabilita in Italia), che ha iniziato la sua carriera proprio nella troupe di Norma Miller. Ammiratrice di Celentano (mi è proprio sembrato) e famosa da ragazza per le sue lunghe gambe e per la sua “mossa” speciale…
Alcune scene di film italiani dove compare Loana Laviscount da giovane
Però entrambe le serate mi hanno emozionato.
Innanzitutto essendo andata sola (le presentazioni erano alle 19,30, un deciso pre-serata) ho potuto chiacchierare con un bel po’ di persone che non avrei certo incontrato se fossi stata in compagnia; da un tipo strano, una specie di figlio dei fiori anzianotto, con la bandana in testa e due (o tre?) treccie grigie che si è autodefinito l’Eccessivo e che mi ha piroettato in un ballo, (a me!.. che per l’occasione indossavo una giacchetta very vintage…che svolazzava tutta malamente… ) alla energica maestra Arroni che sono otto anni che insegna a ballare ai disabili visivi come volontaria e ha difeso le sedie intorno al tavolino lasciatele in custodia dagli amici fino all’ultimo sangue (unico tavolino in tutto lo Spirit con delle sedie vuote intorno a un tagliere e due signore), e se è riuscita in questo, Margy può fare di tutto.
E infine, conoscere una persona come Norma Miller non può che commuovere nel profondo, e non solo perché ha un'età esagerata e non si capisce come faccia a essere com'è, ma perché io immagino la storia faticosa che sta dietro a tutta quella energia, le parrucche e il trucco e le unghie, un'energia che attraversa le sue ossa e il suo mondo fatto di ricordi e di presente, di oblio e di ritorni, celebrazioni e riti; e lo stesso, emozionante, è stato vedere i boogiesti degli anni Cinquanta salire sul palco, piano piano, nella generale confusione, ricevere la loro targa al merito e scendere dal palco; chissà cosa avranno pensato, ci premiano perché c'eravamo quando eravamo giovani tanti anni fa? com'era tanti anni fa? quando eravamo giovani, meglio, peggio, chissà...
E ora un po' di frasi che mi hanno colpito, zam, dritte al cuore:
<<Frankie mi ha insegnato a ballare lo swing, e non solo a me ma a tutti quelli che in Italia e nel mondo ballano lo swing>>
Innanzitutto essendo andata sola (le presentazioni erano alle 19,30, un deciso pre-serata) ho potuto chiacchierare con un bel po’ di persone che non avrei certo incontrato se fossi stata in compagnia; da un tipo strano, una specie di figlio dei fiori anzianotto, con la bandana in testa e due (o tre?) treccie grigie che si è autodefinito l’Eccessivo e che mi ha piroettato in un ballo, (a me!.. che per l’occasione indossavo una giacchetta very vintage…che svolazzava tutta malamente… ) alla energica maestra Arroni che sono otto anni che insegna a ballare ai disabili visivi come volontaria e ha difeso le sedie intorno al tavolino lasciatele in custodia dagli amici fino all’ultimo sangue (unico tavolino in tutto lo Spirit con delle sedie vuote intorno a un tagliere e due signore), e se è riuscita in questo, Margy può fare di tutto.
E infine, conoscere una persona come Norma Miller non può che commuovere nel profondo, e non solo perché ha un'età esagerata e non si capisce come faccia a essere com'è, ma perché io immagino la storia faticosa che sta dietro a tutta quella energia, le parrucche e il trucco e le unghie, un'energia che attraversa le sue ossa e il suo mondo fatto di ricordi e di presente, di oblio e di ritorni, celebrazioni e riti; e lo stesso, emozionante, è stato vedere i boogiesti degli anni Cinquanta salire sul palco, piano piano, nella generale confusione, ricevere la loro targa al merito e scendere dal palco; chissà cosa avranno pensato, ci premiano perché c'eravamo quando eravamo giovani tanti anni fa? com'era tanti anni fa? quando eravamo giovani, meglio, peggio, chissà...
E ora un po' di frasi che mi hanno colpito, zam, dritte al cuore:
<<Frankie mi ha insegnato a ballare lo swing, e non solo a me ma a tutti quelli che in Italia e nel mondo ballano lo swing>>
<<è un ballo diverso dal jazz perché ci si prende per mano>>
<<dal lindy hop all’hip hop si balla swing alla round the world… la black dance”>>
<<Dossena, sì ballava.. sì,era bravo.. ma non c’era tutto questo chiasso, si ballava e basta>>
<<non mi hanno neanche chiamato, pensavo mi chiamassero, eppure ero importante, loro fanno le cose tra loro...>>
<<dal lindy hop all’hip hop si balla swing alla round the world… la black dance”>>
<<Dossena, sì ballava.. sì,era bravo.. ma non c’era tutto questo chiasso, si ballava e basta>>
<<non mi hanno neanche chiamato, pensavo mi chiamassero, eppure ero importante, loro fanno le cose tra loro...>>
Considerando che è la linea più malfamata di Milano, per me la serata è finita presto!!! e come dice il mio amico Alberto: "che belle cooseee!!" |
Crediti :
https://www.eumm-nord.it
https://www.vice.com/it/article/linea-autobus-91-milano-notte-043
http://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2016/02/15/news/celentano_ragazzo_via_gluck-133497677/
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