Feel the beat: discorsi alcolici a notte fonda
Questa settimana ho
incontrato una persona, una persona che ha girato il mondo come insegnante di
danza e che mi parlava e mentre mi parlava chiedeva ogni tanto una sigaretta, a me o a un altro
che ci veniva vicino mentre stavamo sedute a un
tavolino, fuori da un locale, dopo una serata, in una strada vecchia, come una volta, a Milano.
Zorba il greco (Zorba the Greek o anche Alexis Zorbas) , 1964. |
Insomma lei chiedeva una sigaretta ma mentre la chiedeva mostrava una scatolina verde di latta, arruffata di cartine e meccanismo, e alzando la sua scatolina assicurava di avere il
suo tabacco.
Una stranezza, dico io, a cui si è aggiunto lo scambio di
numero di telefono, scambio che ha richiesto un po’ di pazienza, perché gli ultimi
numeri le uscivano solo in spagnolo, tutto aspirato, come una babelina numerica che
prendesse vita da sé…
Confusione delle lingue, raffigurazione di Gustave Doré |
E sempre lei, che è
in Italia ormai da troppo tempo, non chiedetele da quanto perché vi risponde
che non ha importanza perché è come se non ci fosse stata, a metà di una conversazione piuttosto alcolica
sulla danza sociale, lei dice: “ma allora
anche tu sei di questa idea: la danza
è una!” io la fisso e mi viene un po' da allargare gli occhi e lei sospira: “Io vivo
per questo…”
Mi fermo qui. Promesso. Niente altri discorsi strani.
Solo "Feel the beat", e non perché sia una frase nuova, ma perché avendolo sentito troppe volte, sempre con un leggero
fastidio dentro, ora forse grazie alla mia amica della scatolina di
latta verde, ne ho capito il significato.
Questa è la mia idea, e non è per forza giusta né l’unica
possibile, ma a mio avviso il “beat” non centra granché con la competenza
musicale, ma ci riporta al primo unico semplice battito che ci accomuna e che trascende, con un po' di pazienza e di immaginazione, linguaggio e sigarette.
“Ballare il lindy hop non vuole dire solo imparare i passi,
perché questo ballo ha un approccio individualistico, creativo e flessibile.
Viene dalla musica e come dice Norma Miller è il “beat” […] nella confusione
perfetta del Ballo Sociale le varie
tradizioni hanno stili personali e
variazioni che possono essere incompatibili
con stili e passi di altre tradizioni… Quindi dal primo giorno le mie
classi sviluppano il lavoro in coppia,
la flessibilità, l’adattabilità e l’improvvisazione per permettere di
ballare a proprio agio con partner la cui esperienza viene da
qualsiasi tipo di ballo tradizionale. […].Come al Savoy il ballo crea un ponte
sulle divisioni culturali e mostra che ciò che abbiamo in comune è molto più
grande delle nostre differenze”
Da Swing
Baby Swing” di Norma Miller, pg. 103.
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