La danza in evoluzione, la val di Fassa e me
Quest'anno sono tornata in Val di Fassa dopo circa quindici anni. Più o meno il tempo che ballo swing.
La Val di Fassa l'avevo lasciata perché stava cambiando. Troppi impianti di risalita, parchi giochi ad alta quota, confusione per le strade. E nessuno che sfalciasse più l'erba. Era una questione di orgoglio: i miei ricordi non coincidevano più con la realtà perché la realtà stava cambiando.
Io non so se la realtà di adesso sia migliore o peggiore di quella di una volta. Il mio cuore rimbalza tra il vecchio e il nuovo. I ricordi fatti di scarponi, vecchi sci, montanari chiusi e diffidenti e la tecnologica pittoresca efficiente accoglienza di adesso.
Che cosa c'entra col ballo? C'entra. C'entra perché l'orgoglio, la presunzione che i propri ricordi siano i migliori a volte rende diffidenti, ostili e estranei, si creano delle isole di cultura, si abbattono i ponti.
Insomma le montagne sono sempre lì e i colchici fioriscono ancora a settembre e quindi è giusto: quando le cose meritano bisogna allargare le strade e segnare bene i sentieri; e se nel far questo c'è un prezzo da pagare, è comunque vero che ognuno è libero di scegliere il proprio "stile"; perché i "ricordi" non hanno un peso diverso sulla linea del tempo. Valgono tutti allo stesso modo.
La Val di Fassa l'avevo lasciata perché stava cambiando. Troppi impianti di risalita, parchi giochi ad alta quota, confusione per le strade. E nessuno che sfalciasse più l'erba. Era una questione di orgoglio: i miei ricordi non coincidevano più con la realtà perché la realtà stava cambiando.
Io non so se la realtà di adesso sia migliore o peggiore di quella di una volta. Il mio cuore rimbalza tra il vecchio e il nuovo. I ricordi fatti di scarponi, vecchi sci, montanari chiusi e diffidenti e la tecnologica pittoresca efficiente accoglienza di adesso.
Che cosa c'entra col ballo? C'entra. C'entra perché l'orgoglio, la presunzione che i propri ricordi siano i migliori a volte rende diffidenti, ostili e estranei, si creano delle isole di cultura, si abbattono i ponti.
Insomma le montagne sono sempre lì e i colchici fioriscono ancora a settembre e quindi è giusto: quando le cose meritano bisogna allargare le strade e segnare bene i sentieri; e se nel far questo c'è un prezzo da pagare, è comunque vero che ognuno è libero di scegliere il proprio "stile"; perché i "ricordi" non hanno un peso diverso sulla linea del tempo. Valgono tutti allo stesso modo.
This is a social dance a social dance
and everybody should have a chance
so triple step, position change
but check before no one is in the range
This is a social dance a social dance
Where everybody can have a chance
So grab her hand and give it a go
Because your level is never too low
(Giovanni Nava)
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